domenica 31 ottobre 2010

Esclusivo/ La storia del borgo marino
IL PRIMO FILM DI SU PALLOSU
girato nel lontano 1967
a Punta Tonnara


Pochi lo sanno e devo ammettere anch' io, senza l'amico Andrea Nonne, probabilmente non l'avrei mai saputo.Su Pallosu è stato set di un film ben prima che arrivasse Sabina Guzzanti con il suo "Le Ragione dell'Aragosta"(2007).Esattamente nel lontano 1967 proprio a Su Pallosu sono state girate le scene che vedete nel video qua sopra, del film " Giarrettiera Colt". Genere "spaghetti western", come andava di moda in quel periodo, in buona parte girato a San Salvatore (Cabras). L'attrice, guest star, che vedete in questa clip tratta dal film, è Nicoletta Rangoni Machiavelli. Il film è stato definito da Quentin Tarantino un vero capolovoro.Potete leggere qui la scheda della pellicola. http://www.spaghettiwestern.altervista.org/giarrettiera_colt.htm



Immagini splendide ed emozionanti.Vedere oggi questo spezzone di film con due cavalli e due attori in questo stupendo scenario delle "Piscine" naturali di Su Pallosu è davvero incredibile e irripetibile.Un vero e proprio spot promozionale permanente per il nostro territorio e l'immagine turistica di Su Pallosu.




( Tramonto sulla penisola di Punta Tonnara- Su Pallosu, di fronte a "Le Piscine", set dove sono state girate le scene di Giarrettiera Colt nel 1967-foto recente Blog Su Pallosu)

On line ho trovato un'interessante testimonianza diretta della bellissima attrice protagonista del film Nicoletta Macchiavelli.


“GIARRETTIERA COLT fu un’esperienza incredibile: avevo già girato dei western “normali”, cioè con storie più o meno classiche, un po’ di violenza, per incassare sul filone spaghetti-western. Ma come GIARRETTIERA COLT, non ne avevo mai visti: la storia di questa donna con la colt nella giarrettiera la quale, tutta vestita e pettinata stile ottocento, con grande scollo e spacco laterale per, appunto, avere facile accesso alla giarrettiera, che cavalca tra le praterie e le saline della Sardegna e fa incontri con personaggi a dir poco strani...in più mio fratello era il produttore, il mio fetido boyfriend il vice produttore, mia madre era sul set (e venne da un giornalista scambiata per Shelley Winters). Ero circondata dai familiari e sapevo di non essere all’altezza. Ero stata programmata per non sentirmi all’altezza; e come sempre la mia reazione fu quella di nascondermi, fuggire. Il costumista/scenografo Piero Gherardi, di fama mondiale, il quale era anche colui che mi aveva “scoperto” qualche anno prima, si era offerto di creare il mio costume per Giarrettiera gratuitamente, ed era proprio un costume alla Gherardi! Uno scollo vastissimo, stoffa setosa di colore rosa/beige, cappellino appena appoggiato sui boccoli neri, con una veletta vezzosa...La trama del film era inusuale e non la ricordo tanto bene, ricordo l’albergo sulla spiaggia in Sardegna nel quale si abitava praticamente tutti; le note facce di truccatori elettricisti e maestranze che avevo già conosciuto in altri film; le facce sconosciute di attori e attrici che andavano e venivano per qualche giorno secondo la loro partecipazione; gli scrittori del film che erano comici e sempre agitati; il mio boyfriend fetido che urlava quando andavamo a letto e scopava con gran diletto giovani attrici in cerca di parti che gli capitavano sottomano. E poi due personaggi maschili che non dimenticherò mai: l’istruttore dei cavalli, il “cavallaro” Enzo e l’attore greco, Yorgo. Ogni mattina, vestita e truccata con ciglia finte e tutto il resto, avevo qualche oretta per imparare a cavalcare all’amazzone (cioè di traverso, ahi ahi!). Enzo era l’addetto ai cavalli per il film, li curava, li faceva muovere a seconda delle esigenze della scena, e aveva scelto per me il cavallone “Bimbo” : un cavallo mansueto e bonaccione che galoppava a ridotta velocità in paragone agli altri. Mi sforzavo ad essere una brava cavallerizza, anche se quella posizione traversa era scomodissima. Dovetti imparare a tirar fuori la colt dalla giarrettiera mentre con l’altra tenevo le redini e Bimbo galoppava. Su quella sella western piena di borchie, le mie calze a rete non proteggevano le mie povere gambe: quanti lividi la sera, e che dolore! La velina del mio cappello a volte impediva la vista. Ma grazie ad Enzo, che m’incoraggiava e con il suo forte accento romano mi diceva tutte le mattine quanto ero bella e quanto ero brava, le scene a cavallo riuscivano. Almeno in parte. Mi ricordo la prima mattina in cui dopo che Bimbo aveva cominciato un lieve trotto, Enzo che cavalcava parallelo a me, vicinissimo, mi disse di infilare i talloni degli stivaletti nei fianchi del cavallo, e Bimbo partì al galoppo. Il balzo mi spaventò, persi il cappellino, ma Enzo era lì che mi spronava: ”Brava, brava, piegati davanti, lasciati andare, stringi forte le ginocchia...”. Dopo pochi minuti ero esilarata: il vento in faccia, la sensazione di velocità e quella di essere tutt’una con l’animale che correva, l’impressione di aver finalmente imparato. Poco dopo, da ferma, risi tanto. Una delle poche risate di quel mio periodo buio. Yorgo, invece, fu l’amore a prima vista: bellissimo, caldo, morbido e affettuoso, era venuto per un periodo di due settimane e appena conosciuti, ci vedevamo di nascosto dove potevamo. Alla fine della sua permanenza, abbiamo girato insieme una scena d’amore, in una stalla adibita a studio cinematografico, con letto e tutto. Nella troupe, chi lavorò in quella scena, fra macchinisti, elettricisti e truccatori, senz’altro gustò il sapore di cosa c’era nella realtà tra noi due. Perfino la mia mamma mi diceva: “State così bene insieme, dovresti proprio pensarci”, ben sapendo che il mio trucido e vile boyfriend osservava tutto e non mi avrebbe mai lasciata. Ero la sua gallina dalle uova d’oro. Le uova d’oro della gallinella attricetta. Anche Yorgo aveva una bella ragazza rossa che un bel giorno arrivò da Roma e gli piantò una di quelle grane...La vita, però, ci rimise insieme qualche anno dopo, in quel benedetto anno 1969 che cambiò la mia vita insieme quella di tanti altri…”

dal sito

http://www.spietati.it/speciali/nicoletta-machiavelli/kill_bill_e_giarrettiera_colt.htm


Insomma il nostro splendido borgo marino, già 43 anni fa, è stato utilizzato come set di un film western.Un motivo in più per valorizzare e far conoscere Su Pallosu nel mondo.

venerdì 29 ottobre 2010

Prolungata la stagione di pesca
CORALLO, PROROGA
SINO AL 15 NOVEMBRE



C’è più tempo per pescare il corallo sardo. Su proposta dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, ieri la Giunta regionale ha approvato la delibera che consente una proroga al calendario inizialmente fissato. L’attività dei corallari potrà continuare da oggi, 29 ottobre, fino al prossimo 15 novembre (prima il termine era stato fissato per il 15 ottobre). “Una decisione – spiega l’assessore Prato – adottata per venire incontro alle esigenze degli operatori che quest’anno hanno dovuto fare i conti con il maltempo. Si tratta di un provvedimento che comunque è in linea con il prelievo sostenibile della risorsa-SECONDO IL COMUNICATO EMESSO DALL'UFFICIO STAMPA DELLA GIUNTA REGIONALE-, come già emerso anche di recente durante il meeting internazionale di Alghero”.
Secondo i dati meteo-marini forniti dall’agenzia Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna) e dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), tra il 1° maggio e il 15 settembre, le intense mareggiate che hanno interessato in particolare la costa nord-occidentale dell’Isola hanno precluso l’attività di pesca per circa due settimane.
La proroga della pesca è una misura per la quale la Giunta ha valutato la compatibilità con gli obiettivi di sostenibilità del prelievo del corallo ed è in linea con il modello gestionale della pesca del corallo adottato dalla Regione Sardegna che, come ribadito anche a settembre ad Alghero durante il seminario internazionale della Commissione generale della pesca per il Mediterraneo (organismo che fa capo alla Fao dell’Onu), è ritenuto un punto di riferimento a livello mediterraneo. (dc/l.al.)

Informazioni sulla pesca del corallo
- Nella stagione 2009 in Sardegna sono stati pescati circa 2.000 kg di corallo.
- Il titolare dell’autorizzazione regionale può pescare giornalmente una quantità di corallo non superiore a 2,5 kg, la cui taglia minima deve avere il diametro basale di 10 mm, con una tolleranza massima del 20% (diametro ricompreso tra 8 e 10 mm.) nel raccolto giornaliero.
- La pesca può essere esercitata in tutte le acque territoriali della Sardegna a profondità non inferiori a 80 metri.
- Ciascuna imbarcazione di appoggio può essere utilizzata al massimo da due corallari, compreso il corallaro imbarcato per ragioni di sicurezza.
- Nella stagione 2010 sono state 22 le autorizzazioni rilasciate (sulle 30 massime stabilite).

mercoledì 27 ottobre 2010

Su Pallosu sui media
GATTI ACCHIAPPA-TURISTI
gli articoli del 27 ottobre 2010


Articolo del quotidiano L'Unione Sarda 27 ottobre 2010. Per leggere il testo cliccare sopra e usare lo zoom.


Articolo del quotidiano La Nuova Sardegna del 27 ottobre 2010. Per leggere il testo cliccare sopra e usare lo zoom.

martedì 26 ottobre 2010

La Regione allunga la stagione
"ARRIZZONERIS",
VIA ALL'INVASIONE
attesa a Su Pallosu la consueta orda,
ma i ricci son sempre meno


Parte la settimana prossima la stagione dei ricci e come di consueto a Su Pallosu è attesa l'orda dei pescatori (is arrizzoneris) provenienti da tutta l'isola.
Quest'anno la giunta regionale ha ampliato i tempi di pesca.Insomma tempi duri per i ricci che sempre più iniziano a scarseggiare dai fondali di Su Pallosu proprio a causa dell'enorme prelievo degli ultimi anni.Ecco in proposito il comunicato odierno della giunta regionale.
(UFFICIO STAMPA REGIONE SARDEGNA)


Si allunga quest’anno la stagione di pesca dei ricci di mare. Oggi l’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, ha firmato il decreto di regolamentazione del prelievo, che potrà partire il 1 novembre 2010 per proseguire fino al 2 maggio 2011. “Rispetto alle stagioni scorse – spiega l’assessore Prato - già da ora il calendario di pesca è stato esteso fino a maggio per venire incontro alle esigenze degli operatori che anche di recente avevano richiesto di poter contare su un prelievo più esteso nel tempo”.
Il provvedimento disciplina anche le categorie autorizzate: i pescatori marittimi professionali iscritti nell’apposito registro (che possono operare esclusivamente dall’imbarcazione); i 189 pescatori professionali subacquei con licenza, che possono pescare in apnea o con apparecchi ausiliari di respirazione (pesca a mano o con qualsiasi strumento corto); i pescatori sportivi o dilettanti.
Per quanto riguarda le quantità giornaliere prelevabili, ogni pescatore sub e marittimo professionale può raccogliere massimo 3 ceste (circa 1500 ricci), mentre il pescatore sportivo può raccogliere massimo 50 esemplari per consumo personale ed esclusivamente durante il periodo consentito dal calendario.
Infine, il decreto stabilisce che detenzione, trasporto e commercializzazione dei ricci prelevati nelle acque territoriali della Sardegna, è consentita sino al 4 maggio 2011
(fine comunicato stampa Giunta Regionale)

Interrogazione per la salvaguardia della colonia felina
I GATTI DI SU PALLOSU
IN CONSIGLIO REGIONALE
e la ASL va sotto accusa

La colonia felina di Su Pallosu arriva in Consiglio Regionale. Attraverso un’interrogazione del consigliere regionale dei Rosso Mori Claudia Zuncheddu il caso dei gatti sul mare di San Vero Milis arriva nella massima sede politica dell’isola.
Sotto accusa la Asl (Azienda Sanitaria Locale) di Oristano per il mancato riconoscimento della colonia felina ormai conosciuta in tutta Europa.
Ma ecco il testo ufficiale dell’interrogazione depositata in Regione alla quale ora dovrà dare risposta la Giunta regionale guidata dal Governatore Ugo Cappellacci rappresentata dall'Assessore alla Sanità Antonello Liori.



Consiglio Regionale
XIV Legislatura

Interrogazione con richiesta di risposta scritta sul mancato riconoscimento della colonia felina di Su Pallosu (San Vero Milis) da parte della ASL di Oristano

Premesso che

- nella colonia felina di Su Pallosu, borgata marina del comune di San Vero Milis, provincia di Oristano, sono 40 i gatti di cui da anni gli abitanti della frazione si prendono volontariamente e interamente cura, sia per l'alimentazione che per tutte le cure sanitarie;

- come già accade ormai da anni presso la nota colonia felina di Largo di Torre Argentina (Roma), che sorge su antiche rovine romane, anche quella di Su Pallosu è diventata una vera e propria attrazione della borgata marina;

- il sito di Su Pallosu è infatti un conosciutissimo sito archeologico romano (numerose le anfore romane ritrovate sui fondali della zona) e nuragico e rappresenta quindi un sito in cui l’aspetto turistico si compone anche e soprattutto di quello archeologico-naturalistico;

- proprio gli scavi archeologici realizzati sulla spiaggia della borgata da parte dell'Università di Roma e guidati dalla Soprintendenza di Cagliari, hanno rilevato l'esistenza di un ricco deposito costiero, ufficialmente segnalato anche dai seguenti siti ufficiali:
http://uniroma.academia.edu/documents/0059/4134/SuPallosuPoster.pdf

Constatato che

- della colonia felina si sono occupati diversi network e giornali sardi e italiani (fra gli altri il Tg di Studio Aperto-Mediaset, il sito on line del quotidiano L’Unità, e Radio Capital );

- una notevole mobilitazione è partita anche da vari siti Internet e in particolare dal gruppo Amici dei Gatti di Su Pallosu creato sul Social Network Facebook, al quale hanno aderito da tutto il mondo oltre 800 persone, fra esperti del settore, volontari e simpatizzanti, molti dei quali oltre ad aver annunciato di recarsi a visitare la colonia di Su Pallosu, hanno manifestato la propria disponibilità ad adoperarsi affinché la colonia venga tutelata;

- Gli abitanti di Su Pallosu hanno inoltrato alla Asl di Oristano - Servizio Veterinario (tramite raccomandata con ricevuta di ritorno) due missive:

1) Con la prima, inviata in data 10 giugno 2010, è stato richiesto l’intervento dell’autorità sanitaria per la sterilizzazione dei felini, ai sensi della normativa vigente in materia;

2) Tramite la seconda, inviata in data 15 Ottobre 2010, si comunicava di voler procedere attraverso propri fondi alla sterilizzazione (non avendo a tutt’oggi ottenuto da parte della Asl competente alcuna risposta alla precedente richiesta);

Sottolineato che


- l’ art. 2 comma 8 della Legge Nazionale 281 stabilisce testualmente che “[…] i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo”;

- la Legge Regionale 1 agosto 1996, n. 35 Integrazioni e modifiche alla legge regionale 18 maggio 1994, n. 21, recante: «Norme per la protezione degli animali e istituzione dell' anagrafe canina.»; la Legge Regionale 18 maggio 1994, n. 21 Norme per la protezione degli animali e istituzione dell’anagrafe canina e successive modificazioni; il Regolamento di attuazione della Legge 14 agosto 1991, n. 281 e della Legge Regionale 18 maggio 1994, n. 21 e della Legge Regionale 1° agosto 1996, n. 35 sulla prevenzione del randagismo emanato attraverso D.P.G.R. 4 marzo 1999, n. 1 e pubblicato nel B.U.R. 29 aprile 1999, n. 13 sanciscono l’assoluta competenza e dovere d’intervento da parte delle Asl per ogni segnalazione di colonia felina esistente ;

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:


1) quali siano i motivi che impediscono alla Asl di Oristano di riconoscere l’esistenza della colonia felina di Su Pallosu;


2) perché la Asl non abbia ancora provveduto a procedere alla sterilizzazione dei felini così come previsto dalla normativa vigente;



3) Se sia nelle loro intenzioni di predisporre i dovuti interventi igienico-sanitari sopra citati predisponendo la copertura totale delle spese che tale intervento comporta;


4) se intendano intraprendere e/o se eventualmente abbiano già intrapreso iniziative mirate a promuovere un turismo sostenibile in relazione alla colonia felina di Su Pallosu.


Cagliari, 25/10/2010

Claudia Zuncheddu
Biografia:
Nata a Burcei (CA) il 28 dicembre 1951.
Titolo di studio: laurea in medicina e chirurgia. Professione: Medico.

Si laurea in Medicina e Chirurgia specializzandosi in Malattie Tropicali all’università di Milano; è inoltre giornalista pubblicista e autrice dei libri: “Parigi-Pechino sulle orme di Marco Polo” (un reportage su un rally automobilistico attraverso i deserti e i popoli asiatici, cui partecipò come pilota) e “Africana” (catalogo di una collezione di oggetti di vita quotidiana e di arte africana esposta al museo archeologico di Villanovaforru e successivamente al museo Lazzaretto di Cagliari).Ha un ricco curriculum di lunghi viaggi per il mondo, con forte predilezione per l’Africa. Esperta di deserti e profonda conoscitrice delle popolazioni nomadi del Sahara, dai tuareg ai peul-bororo, agli haoussa, ai pigmei della foresta equatoriale, ai tebu: popoli dei massicci del Sahara, sino agli indios delle Ande. Il suo nome ha inoltre risonanza a livello nazionale e internazionale come pilota di rally-marathon. Unica donna pilota italiana ad aver partecipato a numerose corse automobilistiche nei deserti (Parigi-Dakar, Rally dei Faraoni, Parigi-Città del Capo, Rally di Tunisia, Parigi-Pechino etc). La passione per lo sport la conduce sulle Ande Boliviane con un trekking attraverso i ghiacciai perenni sino alla foresta equatoriale. Nel 1986 per la prima volta una donna entra nelle selezioni del Camel Trophy, sfatando l’immagine dell’avventura rigorosamente maschile, arrivò alla finale nazionale. La sua partecipazione alle finale mondiale disputata in Madagascar, nonostante fosse sostenuta da tutta la stampa, fu compromessa da un veto internazionale, secondo cui la Camel non permetteva l’accesso a nessuna donna, che potesse mettere in discussione il mito dell’avventura come prerogativa esclusivamente maschile. Appassionata di antropologia ha preso parte a diverse spedizioni scientifiche:- Niger (studio sui popoli dei massicci sahariani: Tibesti e Termit); - Fascia del Sahel (studio sulla cultura Tuareg, Peul-Bororo, Haoussa;- Zaire (studio sui pigmei del Monte Ohio).Sostenitrice della solidarietà fra i popoli, è da sempre impegnata sul sociale sia a livello locale, che a livello internazionale privilegiando l’Africa.Collabora con diverse etnie concentrate nel Grande Delta del Fiume Niger, su un progetto di sviluppo delle risorse umane e sociali.Da anni collabora con i Tuareg del Mali. E’ per loro che con le entrate economiche delle due esperienze museali ha contribuito alla costruzione di un pozzo. Attualmente è in corso una campagna per la fondazione di un accampamento scuola per 400 bambini Tuareg nel Sahara del Mali. Per il biennio 2004-2005 le è stato attribuito il Premio Eleonora d’Arborea come donna sarda più rappresentativa a livello nazionale e internazionale.
Proclamata consigliere in data 19/03/2009.
Consigliere regionale dei ROSSO MORI
Fa parte del gruppo consiliare Comunisti - La Sinistra Sarda - Rosso Mori dal 26 marzo 2009.
Il suo Blog è : http://claudiazuncheddu.splinder.com/

lunedì 25 ottobre 2010

La Asl non riconosce la colonia felina
LA CARICA DEI MILLE
Boom d'iscrizioni al gruppo FB
Amici dei Gatti di Su Pallosu


Superati i 1.000 (mille) iscritti.Tante sono le persone aderenti al gruppo FACEBOOK AMICI DEI GATTI DI SU PALLOSU.


Un numero decisamente straordinario. Per una colonia felina di 36 gatti (censiti il 21 ottobre 2010) che non è riconosciuta ufficialmente dalla Asl di Oristano e per la quale il comune competente per territorio si era prima impegnato a ricercare un finanziamento da assegnare alla sterilizzazione delle gatte, salvo poi fare marcia indietro per rinviarlo a data da destinarsi, un risultato splendido, inatteso.
Insomma se da una parte le istituzioni non rispondono, la gente comune, gli amanti veri dei gatti e del mare della Sardegna, hanno battuto un colpo con una generosità enorme, per molti versi inaspettata.
Molti dei mille iscritti hanno fatto la loro offerta per contribuire alle spese di sterilizzazione della colonia (che è potuta così partire) e anche ordinando una maglietta o una felpa appositamente realizzata per la raccolta fondi.
Al gruppo hanno aderito sardi, ma non solo e anche stranieri.Diversi sono anche i VIP (Very Important Person aderenti ):
Mimosa Martini- Telegiornalista TG5 Mediaset;-Annamaria Esposito-Telegiornalista-RaiNews RAI;-Roberto Petretto -giornalista LA NUOVA SARDEGNA;-Enrico Carta-giornalista La Nuova Sardegna;...-Antonio Pascotto Telegiornalista TG4 Mediaset; -Colonia Felina Argenta (provincia di Ferrara);-Mirna Guelfi , portavoce Colonia felina Largo di Torre Argentina (Roma)-Valeria Pinna-giornalista L'UNIONE SARDA;Federica De Sanctis (Sky Italia) conduttrice di Sky Tg24 (mattina);-Ivan Lucherini (Archeologo)-Giuseppe De Filippi, conduttore TG5.
Un interesse enorme per una colonia felina incredibile che ha fatto nascere anche un blog interamente dedicato ai gatti di Su Pallosu : http://gattisupallosu.blogspot.com/

domenica 24 ottobre 2010

Archeologia subacquea a Su Pallosu
TERMINATE LE RICOGNIZIONI
DEL CONSORZIO UNO


Gli studenti del Curriculum di Archeologia subacquea (Consorzio Uno-Università di Oristano) sono stati impegnati, fra il 4 e il 15 ottobre 2010- come già pubblicato dal nostro blog- in una ricognizione subacquea a Su Pallosu tesa a verificare le linee di costa sommerse in rapporto all’ approdo o agli approdi del Korakodes portus.
Il KORAKODES PORTVS aperto con la visuale verso la costa cornuense, potrebbe essere stato il vero porto di Cornus in età punica ed avere accolto lo sbarco della flotta cartaginese nel 215 a.C., che andò a costituire la coalizione sardo-punica scontratasi con esito infausto con le legioni di Tito Manlio Torquato. È plausibile che Cornus perdesse, a causa del suo ruolo egemone nella rivolta antiromana, i territori meridionali del suo ager con il porto di Su Pallosu, benché sia stato osservato da Alfonso Stiglitz la plausibilità di una pertinenza ab origine del Korakodes portus al territorio tharrense, essendo Cornus radicata nel Montiferru.La documentazione di un vasto insediamento del Bronzo Recente e Finale e della Prima età del Ferro nell' entroterra della Cala Su Pallosu, suggerisce la possibilità che il porto potesse essere interessato dagli scambi mediterranei sin dalla seconda metà del II millennio a.C.. Acquista in tale prospettiva significato la segnalazione di un relitto con un carico di ox-hide ingots a Formentera, la minore delle isole baleariche e, soprattutto, i lingotti analoghi rinvenuti nel mare della Languedoc, che può dipendere da una rotta dalla Sardegna occidentale al Midi, sul modello del tragetto fra il Capo Saline e Aigues Mortes, illustrato nel Compasso de Navegare.Le prospezioni subacquee hanno accertato in corrispondenza della detta cala testimonianze archeologiche estese tra l' Arcaismo e l'età moderna, benché non possa finora accertarsi con sicurezza l' esistenza di moli costruiti, cui si potrebbero riferire numerosi blocchi squadrati sommersi e forse, a giudizio di Alfonso Stiglitz, la struttura di Is Aieddus.
Le indagini sono state coordinate, sotto la Direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano e dei Proff. Raimondo Zucca e Pier Giorgio Spanu, dalla Dott.ssa Emanuela Solinas, dal Dott. Ivan Lucherini e dalle Dott.sse Adriana Scarpa e Luciana Tocco, manager didattico e tutor del Corso.

venerdì 22 ottobre 2010

Appuntamento domenica alle 9.30
ALLA SCOPERTA DI SU PALLOSU
visita guidata al borgo marino
e alla colonia felina


(foto "Amici dei Gatti di Su Pallosu", 21 ottobre 2010)
Alla scoperta del più piccolo borgo marino d'Italia, Su Pallosu e della sua straordinaria colonia felina.Appuntamento domenica 24 ottobre alle 9.30
a Su Pallosu - presso il Laboratorio Artigianale sulla strada principale, 100 metri sulla destra dopo Hotel Su Pallosu, in via Ziu Triagus 12
San Vero Milis, Italy

Organizzato dalla pagina Facebook: Amici dei gatti di Su Pallosu
La straordinaria colonia felina di Su Pallosu-unica al mondo dove i gatti stazionano anche sulla spiaggia- sarà aperta a chiunque volesse visitarla.Sarete accompagnati direttamente nelle aree di stazionamento dei gatti.La visita include un piccolo tour alla scoperta del borgo marino.E' consigliato portare la macchina fotografia e la videocamera.Chi viene puntuale alle 9.30 ha maggiori probabilità di vedere più gatti.Con discrezione e silenzio potrete visitare anche le gatte che stanno allattando. Sono graditi croccantini o altri alimenti per i mici.Visita e fai conoscere anche tu la colonia felina di Su Pallosu.Le visite guidate sono completamente gratuite.

lunedì 18 ottobre 2010

La colonia felina a Studio Aperto:
"UN REGALO DA 20 MILA EURO
AL COMUNE DI S.VERO MILIS"
parola di Andrea Nonne,
esperto in marketing



"Il servizio di Studio Aperto (sui gatti della colonia felina di Su Pallosu ndr) di qualche giorno fa mostra per oltre 10 secondi la spiaggia di Su Pallosu invasa dai gatti. Uno spot televisivo di 30 secondi durante un tg come Studio Aperto costa non meno di 60/70 mila euro. In un certo senso quindi, se la matematica non è un’opinione, non è scorretto affermare che Andrea e i suoi gatti hanno fatto al comune di San Vero Milis e alla provincia di Oristano un regalo del valore di oltre 20 mila euro."
A dirlo non sono io, ma Andrea Nonne, (che non ho il piacere di conoscere) dal suo Blog GRANDEOVEST http://grandeovest.com/.



Ma chi è Andrea Nonne ?


Ha 30 anni, vive a Santa Giusta e, dopo essersi laureato in Marketing a Parma, cinque anni fa ha iniziato a lavorare presso un importante gruppo finanziario.

E allora riproponiamo qua sotto integralmente la sua arguta riflessione, interamente dedicata a Su Pallosu e alla promozione turistica della nostra borgata.Un post che ci riguarda da vicino ed è intitolata:
SU PALLOSU. MARKETING FELINO
E MARKETING CROSTACEO A CONFRONTO

(Nel video l'ormai celebre passaggio al Tg di Studio Aperto di Su Pallosu e dei suoi gatti-dove la giornalista storpia leggermente l'articolo "Su" Pallosu, diventa "Sa" Pallosu )

Su Pallosu è un posto strano, come non credo di averne mai visto. Se ci vai da Oristano, dopo 20 minuti di macchina, ti sembra di essere dall’altra parte del mondo, ma lo stesso ti capita anche se ci vai da Putzu Idu che di minuti ne dista 2. Sospeso tra il mare e il nulla ti fa provare la sensazione di quando da bambino guardavi il mondo a testa in giù, e non perchè è l’unica spiaggia del Sinis rivolta ad est. Non c’entra nulla con tutto ciò che gli sta attorno, tanto che potresti metterlo in qualsiasi punto dell’universo e rimarrebbe comunque tale e quale. Su Pallosu non è di questo mondo, è un piccolo presepe posato lì per sbaglio o forse per regalo. Un non luogo dove però quando ci passi hai la sensazione di farne parte, perchè è lì che tutto comincia e tutto finisce. Con quell’albergo decadente che, se ci entri, ti sembra che i Deep Purple e i Led Zeppelin abbiano iniziato a suonare lì. Con quel porto naturale che quando lo guardi dalla spiaggia, nelle ore più calde della giornata, non capisci più in che era sei e ti spieghi perchè l’archeologo Alfonso Stiglitz non esclude di trovarci di tutto. Con il suo gioco di acqua, terra, acqua, cielo. Con quel suo aglio selvatico da far invidia ad un fumetto di fantascienza. Con quella strada che gira a destra, poi a sinistra, sale scende e poi di colpo s’interrompe, di fronte alle onde più grandi del Mediterraneo che però d’incanto svaniscono se stai facendo il bagno in una piscina scavata su rocce che sembrano quelle della luna.
Magari chi mi conosce bene può prendere queste mie riflessioni come le esagerazioni di uno che, crescendo a Sa Rocca Tunda, vedeva davvero il mondo finire in quella palla di fuoco arancione che al tramonto si tuffa in quello scorcio di mare posto tra una lingua di sabbia e un isolotto. Già, quell’isolotto che nella mente di un bambino diventa tutto: l’isola del tesoro, l’isola dei fantasmi, il posto irraggiungibile da raggiungere al più presto.
Eppure non devo essere l’unico se è vero che da sempre questo posto attira le telecamere con una facilità disarmante. Magari Is Arutas, Sa Mesa Longa o San Giovanni di Sinis possono piacere di più, fatto sta che dai tempi degli spaghetti western fino ai giorni nostri, quando una telecamera posa il suo sguardo sul Sinis, alla fine si ferma più qui che altrove. E’successo qualche anno fa col film della Guzzanti
“Le ragioni dell’aragosta”; è successo in questi giorni con questo servizio di Studio Aperto. Ed è proprio di questi due casi che vorrei parlare, andando a vedere se e come le due esperienze hanno sfruttato il potere dello schermo per promuovere il territorio.
Il film della Guzzanti non è un film su Su Pallosu e neanche un film sui pescatori di Su Pallosu. E’un film sulla Guzzanti e sulla sua visione della vita, cui la vicenda dei pescatori fa da sfondo. In tutto ciò Su Pallosu non compare, o almeno non compare nei suoi aspetti caratterizzanti. La telecamera non cattura l’aria, l’atmosfera, la vita del luogo, ma anche il valore paesaggistico passa del tutto inosservato. Non una ripresa che renda giustizia al turchese cangiante del mare, alla sabbia dorata, agli spettacoli delle rocce solitarie o ai tramonti mozzafiato. Ma non si può certo fare una colpa di questo alla Guzzanti o allo staff della produzione: l’obbiettivo del film non era quello di mostrare le meraviglie del Sinis ma di mettere in scena passato e presente di Guzzanti&Co. Tuttavia il potenziale promozionale che il film avrebbe potuto esprimere era enorme. Serviva un input, un intervento dell’amministrazione comunale volto ad inserire nel film 4-5 minuti di ripresa realizzati con la finalità di promuovere il territorio. Una ripresa che rendesse giustizia ai tramonti che questo posto sa offrire, un bagno in mare dei protagonisti nelle ore centrali della giornata quando l’acqua ha un colore meraviglioso. Azioni semplici da realizzare che avrebbero dotato il territorio di uno strumento promozionale interessantissimo. Probabilmente sarebbe bastata una semplice richiesta alla produzione, magari motivata dall’esigenza di alleviare la piaga della disoccupazione, o al limite vincolare l’autorizzazione ai lavori all’inserimento delle suddette scene. Se poi si pensa al fatto che anche Renato Soru è riuscito a ritagliarsi un cameo nel film si capisce che non stiamo parlando di un’ impresa titanica. Il film-tourism, ossia la promozione del territorio attraverso il cinema, è uno strumento sempre più utilizzato dalle amministrazioni per promuovere le destinazioni. Esempi celebri sono la saga de “Il signore degli anelli” e “Australia” veri spot pubblicitari alla natura incontaminata dell’Oceania, ma è curioso anche il caso di “New Moon” secondo episodio della plurimiliardaria saga postpuberale di “Twlight”. Il film è tratto dall’omonimo romanzo che vede alcune scene ambientate a Volterra. Ebbene durante la trasposizione cinematografica il vicino borgo di Montepulciano diventa Volterra. Le notizie ufficiali parlano di scelte tecniche, vero è che Montepulciano non solo ha registrato il tutto esaurito nei giorni delle riprese ma è anche diventato la meta dei sogni per milioni di adolescenti aspiranti necrofile. Il film tourism non è altro che uno sviluppo del product placement, ovvero quella pratica che consiste nell’esporre marchi, prodotti e insegne all’interno delle pellicole. La Sardegna è una miniera di opportunità, vista la sua predisposizione a farsi guardare, ma sembra che nessun amministratore finora ci abbia pensato; in compenso la Disney ha deciso di girare una sua
fiction sul Flumendosa, dopo che i suoi tecnici sono rimasti incantati dalla bellezza dei luoghi.
Ma torniamo a Su Pallosu e al film della Guzzanti. Una grossa, ghiotta occasione persa dunque, ma le occasioni per gli ottimisti non capitano mai una volta sola ed ecco che, dopo pochi anni, Su Pallosu si trova di nuove le telecamere puntate. Succede infatti che un residente di Su Pallosu, Andrea Atzori, prende a cuore la causa della colonia felina che vive attorno alla sua casa. E visto che mantenere una quarantina di pelosi costa e pure tanto, deve ingegnarsi per finanziare l’opera pia. Così oltre a dar vita ad una serie di souvenir a tema, essendo un giornalista, intuisce subito che il futuro della colonia dipende dalla visibilità che riuscirà a dare al problema. Contattare le redazioni non è un grosso problema ma quello che ci vuole è una grande idea, un elemento che differenzi questi gatti da tutti gli altri, ciò che nel gergo del marketing viene chiamato il plus. Succede l’incredibile. I gatti, forse inizialmente attratti dai residui dell’intensa attività di pesca, si avvicinano in spiaggia e la spiaggia li piace e allora cominciano a scendere in spiaggia sempre più spesso, contrariamente all’atavica tendenza dei gatti a star lontano dall’acqua. Eccolo qui il “plus”, qualcosa che differenzia questi gatti da tutti gli altri e li rende unici, ponendoli di fatto in posizione di monopolio rispetto a tutti gli altri felini nel settore del turismo balneare. “Dove i gatti scendono in spiaggia” è appunto il titolo del video che impazza sul web e che ha attirato l’attenzione di numerose redazioni sarde e italiane. Un’ idea che dimostra come in pubblicità, spesso, la genialità coincide con la semplicità, e del resto le carriere di mostri sacri del settore quali Burnett, Reeves e Sanna sono li a ribadirlo. Un concetto valevole a maggior ragione nel marketing virale, che consiste nella realizzazione di messaggi veicolati in forme non convenzionali (dal web alla strada) e basati su idee fortemente contagiose. Ed è proprio sul meccanismo del contagio (come nel caso dei virus da cui il nome virale) che si basa il successo di questo tipo di idea; il fatto che il contagio avvenga con il passaparola o con la condivisione su un social network, non cambia la sostanza: i destinatari della campagna diffondono gratuitamente ad altri utenti che a loro volta alimentano la catena eliminando di fatto i mostruosi costi di diffusione di una campagna pubblicitaria tradizionale. Ma il potenziale del video non si esaurisce nel nobile intento animalistico, per il semplice fatto che il plus dei gatti (gli unici che scendono in spiaggia) è speculare al plus della spiaggia (l’unica con i gatti). Provate a fare due calcoli: quanti sono gli amanti delle spiagge e dei gatti? Quanti vorrebbero assistere allo spettacolo di vedere i loro animali preferiti scorribandare allegramente nel meraviglioso mare della Sardegna? O semplicemente, quante persone incuriosite dal video scoprono l’esistenza e la bellezza della spiaggia di Su Pallosu? La visibilità che i gatti, coadiuvati dall’ingegno di Andrea, regalano alla marina di San Vero Milis vale oro. Un esempio concreto può aiutarci a capire: il servizio di Studio Aperto di qualche giorno fa mostra per oltre 10 secondi la spiaggia di Su Pallosu invasa dai gatti. Uno spot televisivo di 30 secondi durante un tg come Studio Aperto costa non meno di 60/70 mila euro. In un certo senso quindi, se la matematica non è un’opinione, non è scorretto affermare che Andrea e i suoi gatti hanno fatto al comune di San Vero Milis e alla provincia di Oristano un regalo del valore di oltre 20 mila euro. Ma c’è di più; un video di questo tipo ha un potenziale commerciale infinitamente più alto di uno spot tradizionale per due semplici motivi. Uno: la nostra vita è bombardata di pubblicità per cui tendiamo ad abbassare la nostra soglia di attenzione davanti ad uno spot; davanti ad un video di questo tipo invece, così come davanti ad un film, siamo più attenti perchè realmente interessati al contenuto che scegliamo spontaneamente, a differenza di uno spot che ci viene imposto dall’emittente. Il secondo motivo, riconducibile sempre alla saturazione pubblicitaria della nostra vita, è legato alla maggior fiducia che proviamo verso una comunicazione che non percepiamo finalizzata a scopi promozionali o commerciali.
Le vie della promozione per una destinazione sono veramente infinite ma generalmente molto onerose. Su Pallosu ha avuto la fortuna, negli ultimi anni di averne ben due. Una, legata appunto al film della Guzzanti, è ormai andata persa a causa della distrazione della vecchia amministrazione.
Oggi una nuova amministrazione si ritrova per la seconda volta tra le mani una grande opportunità. La speranza è che veda la cura della colonia, non solo come un costoso atto di civiltà, ma anche come un gigantesco regalo. Non approfittare di ciò sarebbe, oltre che stupido, ingiusto verso tutti i cittadini che lottano con i problemi della crisi e della disoccupazione.
Andrea Nonne
dal sito
http://grandeovest.com/2010/10/17/su-pallosu-marketing-felino-e-marketing-crostaceo-a-confronto/

domenica 17 ottobre 2010

Dopo il tg di Italia Uno...
I GATTI DI SU PALLOSU
A RADIO CAPITAL

Dopo il TG Studio Aperto di Italia Uno (Mediaset), ancora un importante network nazionale si occupa degli straordinari gatti di Su Pallosu.E' l'emittente nazionale RADIO CAPITAL (gruppo L'Espresso).L'intervista di Fabio Arboit- che potete riascoltare nel file qui sopra- è andata in onda oggi domenica 17 ottobre alle 10.30 nel corso del programma "Capital Week End ".

Ecco il passaggio del Tg di Italia Uno, Studio Aperto, (Mediaset) dedicato ai gatti di Su Pallosu.

mercoledì 13 ottobre 2010

Gli abitanti sostituiscono
gli enti pubblici
PULIZIA DELLA CUNETTA
FAI DA TE !
per una Su Pallosu decorosa


Così si presentava la cunetta di Su Pallosu in via ZiuTriagus (da dopo l'Hotel Su Pallosu sino all'inizio della salita verso "Le Piscine") fino alla fine del mese di luglio.La stessa strada, la carreggiata si presentava invasa d'erba.Dall'anno prima, sempre sul bordo strada, c'erano accatastati anche i rami delle palme tagliate dagli LSU (lavoratori sociamente utili) del comune di San Vero Milis.In basso potete fare la differenza su come si presenta oggi.


Il 25 luglio è arrivata (su nostra insistenza) la macchina tritura erba inviata dalla Provincia che ha lasciato li lì quanto tagliato quel giorno e pure i rami tagliati l'anno prima dagli LSU.Con gravi rischi sanitari (topi, zecche) e d'incendio.


Questi siamo noi abitanti di Su Pallosu che abbiamo fatto quello che non ha fatto nessun altro ente pubblico in un'area che non è privata.

Ecco i mucchi della nostra raccolta

Due anni fa-come detto- erano stati i lavoratori socialmente utili, mandati dal comune di San Vero Milis a ripulire la cunetta.Il tutto però era rimasto sul posto.Rami tagliati delle palme ed erbacce varie.Nessuno si era mai preso la briga di portarli via.Quest'anno dal comune non è arrivato nessuno a ritirare il vecchio e neppure a tagliare il "nuovo".Un vero e proprio pericolo in cunetta dunque, come abbiamo già documentato da questo blog.Subissati dalle nostre richieste sono così arrivati a fine luglio gli operai della provincia con la macchina tritura erbe.Per la pulizia tutto bene, ma anche stavolta tutto è stato tagliato, ma è rimasto lì. Accumula, accumula... Per non attendere un terzo anno non ci è rimasto altro che... fare da noi ! .



Ovvero raccogliere tutto e dargli fuoco.Ci siamo rimboccati le maniche, con rastrello, guanti e abbiamo formato 4 mucchi di sterpaglie (inclusi i rami di palma tagliati dagli LSU due anni fa ) che poi abbiamo bruciato.Tutto documentato da queste foto e dal video.
Questa la cunetta come si presenta oggi dopo il nostro intervento.

lunedì 11 ottobre 2010

Gli enti pubblici ignorano
la colonia felina, ma è ...
SUPALLOSUMANIA
Da Studio Aperto, all'Unità:
gatti di Su Pallosu caso nazionale

Supallosumania.Gli enti pubblici non hanno sganciato un solo euro per la sterilizzazione della colonia felina (nonostante le norme nazionali e regionali esistenti prevedano il contrario) ma i cittadini comuni rispondono alla grande alla raccolta fondi e su tutti gli organi d'informazione nazionale (oltre che su quelli locali), si parla degli straordinari gatti che scorrazzano incredibilmente sulla spiaggia di Su Pallosu.Dal Tg Mediaset di Italia Uno STUDIO APERTO (nel canale controllato dalla famiglia Berlusconi), al quotidiano fondato dal fondatore del Partito Comunista Italiano, Antonio Gramsci l'Unità (on line), impazzano i nostri video. I gatti di Su Pallosu sono così riusciti ad unire nello stesso interesse un tg della famiglia del Premier e il giornale dichiaratamente di opposizione al governo.Un vero e proprio miracolo.
potete vedere il nostro video.Emblematico è il titolo che sembra un vero e proprio spot per la Sardegna: "Mare sardo, anche i gatti lo amano". Ma sono oramai svariate decine i siti, i blog e le pagine web che ripropongono on line i nostri video (e le notizie) con le immagini sui gatti di Su Pallosu.
Grazie alla colonia felina di Su Pallosu per una volta i media nazionali si occupano della Sardegna, non per la patinata (e finta) Costa Smeralda o per un drammatico fatto di cronaca nera.
Mentre tutti o quasi (fuori, ma anche in loco) ignoravano la sola presenza della colonia felina e forse anche la stessa esistenza di Su Pallosu (se non negli scorsi anni per la presenza di alcuni VIP come lo scrittore Stefano Benni e dell'attrice-regista Sabina Guzzanti che vi ha girato un film), ora questa notizia e con lei il suo territorio, sta incredibilmente facendo il giro d'Italia. Dunque una vera e promozione turistica gratuita per il nostro territorio, una vetrina in tutta Italia grazie a noi e soprattutto, grazie ai gatti.Ma altre sorprese dai media nazionali e non solo, potrebbero arrivare presto. Intanto il gruppo Facebook Amici dei gatti di Su Pallosu ha sfondato quota 400 (quattrocento) iscritti e le magliette realizzate dagli AMICI DEI GATTI DI SU PALLOSU stanno arrivando via posta in tutta Italia.
AGGIORNAMENTO
E dopo la prima giornata di raccolta fondi di domenica scorsa la prossima settima, lunedì, con le prime due gatte sarà avviata la campagna di sterilizzazione.La pioggia non ha fermato gli amanti dei gatti e la somma raccolta, insieme alla grande disponibilità della Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, rende possibile l'avvio degli interventi.Per proseguire sino all'obiettivo di sterilizzare almeno 14 femmine adulte, la campagna per salvaguardare la straordinaria colonia felina di Su Pallosu va avanti.
Per questo un nuovo appuntamento di raccolta fondi è stato fissato per domenica prossima (17 ottobre), sempre a Su Pallosu (presso il Laboratorio Artigianale di via Ziu Triagus 12 ) dalle 9 alle 18.30.
Un grazie di cuore va a tutti coloro che hanno manifestato concretamente il loro aiuto e a quelli che ancora desidereranno farlo.
Andrea Atzori

domenica 10 ottobre 2010

mercoledì 6 ottobre 2010

Domenica giornata di raccolta fondi
SOS DAI GATTI DI SU PALLOSU
per salvare la colonia felina sul mare


( La singolarità, dei gatti sardi della colonia felina di Su Pallosu, in provincia di Oristano, che li rende davvero speciali,-come vedete in questo video- è il fatto di vivere spesso in spiaggia, davanti al mare)
Primo banchetto pubblico organizzato dal Comitato per la sterilizzazione della Colonia Felina di Su Pallosu per far fronte alle spese sanitarie per la sterilizzazione dei gatti della borgata marina.Saranno offerte magliette appositamente stampate con scritte e disegni degli "AMICI DEI GATTI DI SU PALLOSU" (vedi foto in basso), Gatti su sassi dipinti interamente a mano e altri gadget dedicati ai felini (vedi video sui preparativi alla giornata). L'intero raccolto sarà devoluto alle spese per la sterilizzazione della colonia.
L'appuntamento è per domenica 10 ottobre · dalle 9.00 alle 18.30.
Luogo
SU PALLOSU-MARINA DI SAN VERO MILIS- (due km dopo il lungomare di Putzu Idu)
VIA ZIU TRIAGUS 12-sulla strada principale, 100 mt dopo l'Hotel Su Pallosu, lato destro, presso il Laboratorio Artigianale della Borgata Marina.
San Vero Milis, Italy
Ogni offerta-donazione sarà regolarmente registrata e sarà rilasciata una ricevuta.In maniera trasparente la fattura delle spese sanitarie sostenute per la sterilizzazione effettuate, sarà pubblicate on line sulla pagina Facebook AMICI DEI GATTI DI SU PALLOSU

http://www.facebook.com/group.php?gid=164129923604394
Enorme il successo riscosso dal gruppo FB (più di 50 foto di gatti della colonia pubblicate) che vanta oltre 260 iscritti a pochi giorni dalla sua nascita.


(Pasto alla colonia)
(Sono circa 40 i gatti della colonia di Su Pallosu: da anni gli abitanti della frazione si prendono volontariamente e con loro spese cura dei felini, sia per l'alimentazione che per tutte le cure sanitarie. La colonia, un pò come quella di Largo di Torre Argentina (sorge su antiche rovine romane) a Roma http://www.gattidiroma.com/prima.html , è diventa ormai una piccola attrazione turistica della borgata marina.) Su Pallosu è infatti un conosciutissimo sito archeologico romano (numerose le anfore romane ritrovate sui fondali della zona) e nuragico (proprio sulla spiaggia della borgata Scavi dell'Università di Roma, guidati dalla Soprintendenza di Cagliari, hanno scoperto l'esistenza di un ricco deposito costiero http://www.scribd.com/doc/25102145/DA0001-Depositi-costieri-nuragici-della-regione-del-Sinis-nella-tarda-eta-del-Bronzo-il-sito-di-Su-Pallosu-San-Vero-Milis-OR-Evidenze-per-una-i ).

Nonostante le richieste, regolarmente inviate tempo fa dagli abitanti di Su Pallosu agli enti preposti alla sterilizzazione, affinchè vengano applicate le normative nazionali e regionali esistenti in materia, che prevedono la copertura di fondi pubblici, nessuna istituzione al momento ha stanziato un solo euro .

Per questo e per salvare la straordinaria colonia felina sul mare sardo di Su Pallosu chiediamo uno slancio di generosità a tutti i comuni cittadini e ai veri amanti dei gatti. Vi aspettiamo a Su Pallosu. Grazie !

Andrea Atzori-responsabile Colonia Felina Su Pallosu

Per contatti e informazioni


ECCO TUTTI I GADGETS DISPONIBILI :
Primi quattro modelli di magliette disponibili per aiutare la Colonia Felina di Su Pallosu: 1)Ovale; 2)bandiera; 3)tre gatti seduti; 4) colorata


Altri quattro modelli di t-shirts disponibili : 5)spirale, 6)inchiostro, 7)sfondo giallo, 8)quattro gatti su croce rossa)


2 modelli di T-shirts con le foto a colori esclusive dei gatti di Su Pallosu: 9) diciasette gatti sul divano; 10) Carlotta al mare


(I preparativi dei gadget per la giornata di raccolta fondi domenica nel Laboratorio artigianale di Su Pallosu )


Sassi (e pure gusci di ostriche) con la nuova bandiera sarda dipinta a mano.I quattro mori sono diventati ... quattro gatti !


Sassi dipinti a mano: dimensioni varie.

domenica 3 ottobre 2010

Nasce una pagina su Facebook
AIUTIAMO I GATTI DI SU PALLOSU



La singolarità, dei gatti sardi della colonia felina di Su Pallosu, che li rende davvero speciali, è il fatto di vivere spesso in spiaggia, davanti al mare.
Stazionano nei giardini della via principale della frazione, via Tziu Triagus, tra l'Hotel e l'ex officina del corallaro Geppetto, appunto sino al mare, come vedete nel nostro video qua sotto.

Spesso invadono proprio la strada- con evidenti rischi- e costringono i turisti che passano a fermarsi e ad ammirarli.

Dedicata a loro è nata per questo un'apposita pagina Facebook:
ISCRIVETEVI E DATECI UNA MANO !


Nel piccolo la situazione di Su Pallosu è analoga a quella della colonia felina di Largo di Torre Argentina a Roma.Anche Su Pallosu infatti è conosciuta per essere un sito archeologico, terrestre e marino.La singolarità della colonia sarda di Su Pallosu è data inoltre dal fatto che i gatti si trovano in prossimità del mare e non disdegnano passeggiate lungo la spiaggia.I pochi residenti da anni alimentano e curano interamente a loro spese tutti i gatti.Il loro numero oscilla intorno alle 40 unità e per questo è conosciuta come "la colonia dei 44 gatti".Per evitare la proliferazione e per poter continuare a seguire con le dovute attenzioni tutti gli animali è necessario arrivare alla sterilizzazione degli stessi.Purtroppo in Sardegna a differenza di altre zone in Italia l'applicazione delle norme che prevedono la sterilizzazione attraverso fondi pubblici stenta ancora ad essere applicata.Per questo è stata avviata una raccolta fondi per far fronte alle necessarie spese veterinarie e altre iniziative pubbliche sono allo studio.

sabato 2 ottobre 2010

Al via una raccolta fondi
per la sterilizzazione urgente
STRUMENTALIZZAZIONI?
NO, GRAZIE !
1.000 euro per i gatti di Su Pallosu

Prendendo atto di quanto comunicato dal sindaco di San Vero Milis nell'ultima seduta di consiglio comunale, ci riserviamo eventualmente di commentare e dare il nostro giudizio sulla vicenda successivamente.
Al momento della vicenda ci preme sottolineare che:
1)chiediamo con urgenza a tutti privati, nessun escluso, un concreto aiuto anche di un solo euro, in maniera da poter arrivare a raccogliere la cifra di 1.050 euro (sono le minime spese veterinarie necessarie) per sterilizzare tutte le gatte fertili, censite nella colonia.
2)per la raccolta dei fondi utili a far fronte alle spese della sterilizzazione, intediamo promuovere tutte le iniziative possibile, come ad esempio la distribuzione in offerta dei calendari con le splendide foto dei gatti di Su Pallosu e siamo disponibili a studiarne altre.
3) alla strumentalizzazione politica dei gatti di Su Pallosu per polemiche inutili, è preferibile che anche tutti i conglieri comunali, di opposizione come di maggioranza, mettano mano al loro portafoglio, offrendo un concreto aiuto.
4)Sono complessivamente circa 40 i gatti della colonia di Su Pallosu: da anni noi residenti e abitanti della frazione ci prendiamo volontariamente cura dei felini e con nostre spese provvediamo alla loro alimentazione e a tutte le cure sanitarie necessarie al mantenimento di un buon stato di salute. Per queste spese non abbiamo mai richiesto alcun contributo pubblico.
5)E' stata lanciata la pagina Facebook Amici dei gatti di Su Pallosu
Siamo reperibili a Su Pallosu in via Ziu Triagus 12, tutti i giorni.Vi aspettiamo.
Grazie a tutti quelli che vorranno darci una mano.
Andrea Atzori
COMITATO PER LA STERILIZZAZIONE DELLA COLONIA FELINA
RANDAGIA DI SU PALLOSU

Su Pallosu sui giornali
"STERILIZZAZIONE ARENATA"
dal quotidiano UNIONE SARDA
di oggi, sulla colonia felina


Dall'Unione Sarda di oggi


Sabato 02 ottobre 2010

Gatti randagi, il sindaco Murru:

non abbiamo fondi
Avrebbero potuto fare da apripista. Ma al comune di San Vero Milis il progetto per la sterilizzazione dei gatti randagi di Su Pallosu sembra essersi arenato. «Mancanza di fondi» è stata la spiegazione ufficiale in consiglio comunale due sere fa. La colonia felina, dunque, dovrà aspettare tempi migliori per le casse comunali. Qualche settimana fa l'iniziativa sembrava cosa fatta. Un gruppo di residenti nella località balneare della costa sanverese era stata ricevuta dal primo cittadino per discutere la delicata questione. Già all'indomani dell'insediamento della nuova giunta, gli abitanti di Su Pallosu avevano inviato una lettera per illustrare la difficile situazione dei gatti accuditi soltanto dai residenti. Poi l'incontro, chiuso con l'impegno verbale del sindaco e la volontà di reperire le risorse finanziarie per la sterilizzazione delle gatte. I fondi sarebbero dovuti essere inseriti in bilancio entro il 30 settembre, ma nelle variazioni arrivate in aula l'altro giorno non c'era traccia del progetto per gli oltre quaranta gatti. «Al momento l'amministrazione comunale di San Vero Milis non ha stanziato alcun fondo per la sterilizzazione della colonia felina randagia di Su Pallosu. L'argomento sarà affrontato in un altro momento» ha dichiarato il sindaco del paese in apertura della seduta del consiglio comunale chiamato ad approvare lo stato di attuazione dei programmi e la variazione al bilancio di previsione.
Unione Sarda 2 ottobre 2010

venerdì 1 ottobre 2010

Tredici giacimenti individuati
LUNEDI' AL VIA NUOVA
CAMPAGNA DI SCAVI
nelle acque di Su Pallosu partono le ricerche archeologiche


Partiranno lunedì prossimo 4 ottobre le nuove ricerche archeologiche nei fondali di Su Pallosu. Ne da notizia, dopo averlo anticipato nelle settimane scorse, ripreso anche dal nostro blog, il sito web del Consorzio Uno dell'Università di Oristano. Ripubblichiamo qui integralmente questa nota.
Dal sito


Gli studenti del Curriculum di Archeologia subacquea saranno impegnati, fra il 4 e il 15 ottobre 2010, in una ricognizione subacquea in località cala Su Pallosu (San Vero Milis) tesa a verificare le linee di costa sommerse in rapporto all’ approdo o agli approdi del Korakodes portus.Le indagini saranno coordinate, sotto la Direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano e dei Proff. Raimondo Zucca e Pier Giorgio Spanu, dalla Dott.ssa Emanuela Solinas, dal Dott. Ivan Lucherini e dalle Dott.sse Adriana Scarpa e Luciana Tocco, manager didattico e tutor del Corso.

Note storiche:

Il KORAKODES PORTVS aperto con la visuale verso la costa cornuense, potrebbe essere stato il vero porto di Cornus in età punica ed avere accolto lo sbarco della flotta cartaginese nel 215 a.C., che andò a costituire la coalizione sardo-punica scontratasi con esito infausto con le legioni di Tito Manlio Torquato. È plausibile che Cornus perdesse, a causa del suo ruolo egemone nella rivolta antiromana, i territori meridionali del suo ager con il porto di Su Pallosu, benché sia stato osservato da Alfonso Stiglitz la plausibilità di una pertinenza ab origine del Korakodes portus al territorio tharrense, essendo Cornus radicata nel Montiferru.La documentazione di un vasto insediamento del Bronzo Recente e Finale e della Prima età del Ferro nell' entroterra della Cala Su Pallosu, suggerisce la possibilità che il porto potesse essere interessato dagli scambi mediterranei sin dalla seconda metà del II millennio a.C.. Acquista in tale prospettiva significato la segnalazione di un relitto con un carico di ox-hide ingots a Formentera, la minore delle isole baleariche e, soprattutto, i lingotti analoghi rinvenuti nel mare della Languedoc, che può dipendere da una rotta dalla Sardegna occidentale al Midi, sul modello del tragetto fra il Capo Saline e Aigues Mortes, illustrato nel Compasso de Navegare.Le prospezioni subacquee hanno accertato in corrispondenza della detta cala testimonianze archeologiche estese tra l' Arcaismo e l'età moderna, benché non possa finora accertarsi con sicurezza l' esistenza di moli costruiti, cui si potrebbero riferire numerosi blocchi squadrati sommersi e forse, a giudizio di Alfonso Stiglitz, la struttura di Is Aieddus.


Resoconto delle precedenti campagne

Nel corso della prima parte della prima ricognizione archeologica del 2005, condotta nell'area circostante l'isolotto di Sa Tonnara, sono stati individuati 13 distinti giacimenti, anche se per la quasi totalità di essi, considerata l'eterogeneità dei materiali o l'esiguità numerica degli stessi, non è opportuno pensare all'esistenza di relitti, quanto piuttosto ad aree di frammenti fittili, concentratisi soprattutto all'interno di trappole morfologiche in un basso fondale roccioso, ricco di anfratti e secche.I due unici giacimenti presumibilmente riferibili a due distinti relitti sono i nrr. 1 e 10.Il nr. 1 è dislocato all' imboccatura del canale tra la punta e l' isola di Sa Tonnara, immediatamente a ovest dell' isolotto. Dal giacimento si sono prelevati frammenti appartenenti esclusivamente ad anfore olearie della Baetica Dressel 20, che confermano le indicazioni orali di subacquei locali relative al rinvenimento nell' area di anfore di questa tipologia, andate disperse. La distribuzione delle anfore Dressel 20 in Sardinia appare notevole, con attestazioni concentrate tra I e II sec. d.C. e residue documentazioni nel corso del III e del IV sec. d.C..Il giacimento nr. 10 è ubicato in prossimità della costa sud orientale dell' isoletta di Sa Tonnara. Dall' area sono stati prelevati otto frammenti di anfore Greco-Italiche tipo LW c o d e due frammenti di Dressel 1. È presumibile che i materiali provengano dallo stesso relitto da cui furono tratti i materiali omogenei confluiti nella collezione dell' Antiquarium Arborense di Oristano.Con grande verosimiglianza al medesimo relitto appartengono i materiali ellenistici del giacimento CSP 05 190, tra cui due anfore Greco-Italiche, quattro Dressel 1 e un' anfora Rodia-4. Nello stesso giacimento sono comunque confluiti materiali disparati tra cui i frammenti di anfore Dressel 6, Dressel 23 b/c, di uno spatheion, di una Late Roman 1, oltre a un frammento di Africana da cucina.Tre giacimenti sono localizzati nel canale che separa l'isolotto di Sa Tonnara con la terraferma: si tratta dei nuclei contrassegnati, nell'ordine da est verso ovest, con i numeri 8, 7 e 9: nel primo (nr. 8) sono presenti due frammenti di Dressel 1 A e due frammneti di Dressel 20; nel nr. 7 si sono recuperati invece anfore Dressel 1, Dressel 6 (= Lamboglia 2), Dressel 7-11, Almagro 51 AB e altri tre frammenti di Dressel 20, tipo anforico individuato anche nel nr. 9, insieme a Dressel 1 e ad un frammento di anfora di produzione orientale, presumibilmente assegnabile alla Late Roman 1. Possiamo ragionevolmente proporre che i frammenti di Dressel 20 presenti nei tre giacimenti possano attribuirsi al medesimo relitto a cui si riferisce il giacimento nr. 1, e siano stati trasportati dalle correnti che, soprattutto in occasione delle frequenti mareggiate di maestrale, hanno una direzione ovest-est. Lo stesso può dirsi per i frammenti di anfore Dressel 20 individuate nei giacimenti 12 e 13, in quest'ultimo caso in associazione con frammenti di Greco-Italiche LW d, Dressel 6 (= Lamboglia 2), Almagro 51 C, Dressel 23 b/c e forse Dressel 1: tali giacimenti si trovano già nella Cala di Su Pallosu, perfettamente in asse con i nrr. 8, 7 e 9, ad est di questi. Tra l'altro nel frammento di Dressel 20 recuperato nel giacimento 13 si riconosce la variante E del tipo anforico, che permette di circoscrivere la datazione del probabile relitto entro tra i primi decenni e la metà del II secolo d.C. Si nota che nello stesso giacimento 13 devono essere confluiti frammenti fittili dell'altro relitto, pertinente ad un'imbarcazione che trasportava anfore Greco-Italiche in associazione con altre tipologie (nr. 10).Il giacimento che ha restituito il più elevato numero di materiali, pertinenti a tipologie diverse, è invece quello contrassegnato con il numero 11: anche in quest'area si ritrovano frammenti di Greco-Italiche, insieme a Dressel 1 A, Dressel 7/11, Dressel 12, Dressel 14, Beltran 24 e Gouloise 4 o 5, oltre a ceramica fine da mensa tra cui un frammento di coppa o patera a vernice nera (ora perduta) in Campana A e frammento di altra coppa verosimilmente in Campana A.

Nella seconda parte della ricerca subacquea, condotta nei giorni 28 e 29 settembre 2005, si è proceduto alla delimitazione di un' area di 4000 metri quadrati, suddivisa in campi regolari, con picchetti.Il giorno 28 si è proceduto all' esame dei campi 1- 4 meridionali, mentre il giorno successivo sono stati esaminati i campi 1-4 settentrionali.I campi si riferiscono, verosimilmente, a una area di approdo antica, in relazione ad una linea di riva sommersa dall' ingressione marina degli ultimi due millenni. I materiali diagnostici recuperati in ciascun campo illustrano per ora una attività navale nell' area estesa tra l' età ellenistica ( anfora Ramón 7. 4. 2. 1 del II sec. a.C.) e l' epoca moderna.
dal sito
http://www.consorziouno.it/consorziouno/opencms/Notizie/Archivio/2010/ASScaviOttobre2010.html

La sterilizzazione della colonia felina
"L'ARGOMENTO SARA' AFFRONTATO IN ALTRO MOMENTO"
il sindaco di San Vero in consiglio comunale


“Al momento l’amministrazione comunale di San Vero Milis non ha stanziato alcun fondo per la sterilizzazione della colonia felina randagia di Su Pallosu. L’argomento sarà affrontato in altro momento.” Lo ha detto ieri il sindaco del paese Flavia Adelia Murru in apertura della seduta del consiglio comunale chiamato ad approvare lo stato dei programmi e la variazione al bilancio di previsione.